ADEPP, AUMENTANO I PROFESSIONISTI ISCRITTI ALLE CASSE DI PREVIDENZA E LE PROFESSIONI NON ORDINISTICHE

Aumentano di oltre l’1% i liberi professionisti appartenenti alle casse previdenziali private ed aumentano anche le professioni non ordinistiche. In crescita anche la percentuale di iscritte donne che passano dal 30% nel 2007 al 41% nel 2020. Sono alcuni dei dati presentati a Roma durante l’illustrazione dell’XI Rapporto annuale dell’Adepp, associazione presieduta da Alberto Oliveti di cui fa parte anche l’INPGI.
“Questi dati mostrano la grande vitalità e attrattività delle delle professioni intellettuali – dice il presidente dell’Adepp Alberto Oliveti – e oggi il mondo delle Casse è pronto anche ad accogliere nuove professioni, come quelle legate a nuovi Ordini o affini a quelle ordinistiche. Bisogna ragionare su un allargamento della platea”.

I liberi professionisti iscritti alle Casse Adepp sono passati da 1,01 a 1,022 milioni. I numeri restano ampiamente positivi anche considerando non solo i liberi professionisti ‘puri’, ma l’insieme degli iscritti alle Casse, che include anche 98 mila pensionati attivi e 560 mila fra parasubordinati, dipendenti e categorie similari (il totale è passato da 1,672 a 1,68 milioni di iscritti, +0,47%). La crescita del numero di iscritti è dovuta in parte ai nuovi ingressi, in parte all’aumento dell’età di pensionamento e del numero di pensionati che continuano a esercitare l’attività professionale anche dopo il pensionamento. Cresce infatti l’età media degli iscritti, e parallelamente crescono anche le professioni non ordinistiche, per lo più in ambito scientifico e tecnico.

Nel Lazio la maggiore densità di iscritti
La libera professione non ha dunque perso il suo appeal tra le nuove generazioni. Quest’anno il centro studi AdEPP ha arricchito il rapporto con i risultati di un questionario a cui hanno risposto quasi 5mila neo iscritti: la quasi totalità ha intrapreso la strada della libera professione per scelta, attraverso un percorso universitario e di orientamento alla professione oppure per seguire le proprie inclinazioni e aspirazioni. Solo una minoranza ha invece dichiarato di essere diventato libero professionista per cessazione del precedente lavoro, per proseguire l’attività di genitori o parenti o per ripiego. Gli iscritti attivi sono 1.680 mila, +0.5% rispetto al 2019, +28,5% in 16 anni e la maggior parte rientra nelle fasce d’età 40-60 (circa il 53%). Il numero degli iscritti under 40 è diminuito dal 41% del 2005 all’attuale 28% ma è aumentato il numero degli over 60 che è cresciuto dal 10% al 20%. La media nazionale degli iscritti è 27 ogni mille e la maggiore densità di professionisti la troviamo nel Lazio. Mentre gli iscritti attivi sono aumentati del 23% quello dei pensionati attivi (che continuano ad esercitare la libera professione dopo il pensionamento) è aumentato di più del 130%.

I neo iscritti sono al 51% donne
Una professione sempre più rosa. Le donne, al 2020, rappresentano il 41% del totale degli iscritti alle Casse a sottolineare che la libera professione favorisce la conciliazione lavoro/famiglia. Ma persiste il gap reddituale. Le professioniste dichiarano il 45% in meno dei loro colleghi. La media dei redditi tra le donne è di circa 25 mila euro mentre quella degli uomini è di 45mila.

Un under 40 guadagna 1/3 del collega over 50
Il rapporto Adepp approfondisce anche i redditi, fermandosi però all’ultimo anno pre-Covid: le dichiarazioni presentate nel 2020 sono infatti relative al 2019. Il reddito nominale dei liberi professionisti è aumentato negli ultimi 14 anni del 2,4% e nell’ultimo anno del 3,4%. Il reddito reale, deflazionato con IPCA, è sceso di quasi il 13%. Un under 40 guadagna 1/3 del collega over 50. I professionisti del Sud dichiarano un reddito del 48% inferiore ai colleghi del Nord, quelli del Centro il 21% in meno del Nord. Al Nord la differenza uomo/donna è del 47% mentre al Sud del 43%.

Entrate contributive
Sono aumentate del 106% in 15 anni. Nel 2020 sono 11,1 miliardi di euro contro i 5,4 miliardi del 2005 e i 7,4 miliardi del 2010. Per quanto riguarda le prestazioni di welfare, solo l’anno scorso sono stati 600 i milioni di euro erogati dalla casse. Un sostegno che è aumentato dell’85% in un anno con importi complessivi che sono cresciuti ben del 105%.

Raddoppiato il patrimonio delle casse in 7 anni
Dal 2013 al 2020, il patrimonio delle casse aderenti ad Adepp è passato dal 65,6 miliardi a 100,064 miliardi di euro. Le Casse di previdenza gestiscono direttamente circa il 34,7% del loro patrimonio, mentre la restante parte viene gestita tramite gestori qualificati o fondi comuni. Circa il 52% del patrimonio resta in Italia, il restante 48% in Europa e fuori dall’area Euro.

 

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