INPGI/GIURISPRUDENZA 1: CON DUE SENTENZE IL TRIBUNALE DI ROMA CONFERMA LA NATURA SUBORDINATA DELL’ATTIVITA’ SVOLTA PRESSO GLI UFFICI STAMPA DELLA P.A.

Con una prima sentenza (n. 2477 del 18 maggio 2020) il Tribunale di Roma ha ribadito, ancora una volta, gli indici del lavoro subordinato nell’ambito di una Pubblica Amministrazione in tema di rapporto di lavoro giornalistico, tenendo conto del carattere intellettuale della prestazione e del margine di autonomia che la caratterizza.

Gli indici tipici della subordinazione risultano essere, tra l’altro, lo svolgimento di attività non occasionale, rivolta ad assicurare le esigenze informative riguardanti uno specifico settore, la sistematica redazione di articoli su specifici argomenti e la persistenza, nell’intervallo tra una prestazione e l’altra, dell’impegno di porre la propria opera a disposizione del datore di lavoro, in modo da essere sempre disponibile per soddisfarne le esigenze ed eseguirne le direttive (analogamente in materia Cass. 6727/01 e 7020/00).

Tali elementi sono stati rinvenuti dal Giudice nell’ambito del corredo probatorio acquisito nel corso di un accertamento ispettivo effettuato dai funzionari dell’Istituto, il cui esito è stato, pertanto, pienamente confermato.

Sempre sullo stesso tema, con una seconda sentenza del 28/05/2020, lo stesso Tribunale di Roma (con altro Giudice monocratico) si è pronunciato valutando, anche in questo caso, positivamente il complesso degli elementi probatori raccolti dall’INPGI nel corso di un diverso accertamento ispettivo.

Oggetto della sentenza il rapporto di lavoro intercorso con otto giornalisti, formalmente qualificati da una pubblica amministrazione come collaboratori autonomi, per i quali è stata, invece, riscontrata la natura tipica del lavoro subordinato.

Ancora una volta, tra gli aspetti più rilevanti della decisione del Giudice, è emersa la natura attenuata della subordinazione in campo giornalistico, tenuto conto del carattere creativo in tale ambito, ove ai fini dell’individuazione del vincolo del lavoro dipendente rileva specificamente l’inserimento continuativo e organico della prestazione del giornalista nell’organizzazione dell’impresa, con la necessità di rimanere a disposizione dell’Amministrazione anche negli intervalli tra una prestazione e l’altra.

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