INPGI/ Il DIRETTORE GENERALE  INTERVIENE AL FESTIVAL DELLE ASSICURAZIONI E DELLA PREVIDENZA 2024: “NECESSARI REDDITI E RETRIBUZIONI ADEGUATE”

“I giornalisti iscritti all’Inpgi crescono costantemente anche per effetto delle dinamiche lavorative della professione giornalistica che vedono diminuire l’area del lavoro dipendente a tutto vantaggio della libera professione. Quindi, con 47 mila iscritti, circa 30 mila lavoratoti attivi e 2500 pensionati diretti, l’Inpgi presenta bilanci in attivo e parametri di stabilità e garanzia delle future pensioni. Indice di questa stabilità è sicuramente rappresentato dal rapporto tra lavoratori attivi e pensionati che oggi si attesta in ragione di 12 attivi per un pensionato, a differenza di quanto faceva registrare l’ex Gestione previdenziale dei giornalisti dipendenti, il cui rapporto invece era di 1,5 lavoratori attivi a fronte di un pensionato. Le criticità del mondo del lavoro oggi, che si ripercuoteranno sul piano previdenziale, sono ascrivibili principalmente alla carenza di lavoro e al basso volume dei redditi percepiti. E’ ovvio che a fronte di redditi bassi, i contributi previdenziali sono esigui e i conseguenti trattamenti pensionistici risultano essere insufficienti a garantire un adeguato sostentamento al momento della cessazione dell’attività lavorativa”.

E’ quanto dichiarato da Mimma Iorio, Direttore Generale, Inpgi in occasione del panel “Previdenza complementare e tutela della salute per le casse professionali” all’interno del VI edizione del Festival delle Assicurazioni e della Previdenza 2024 organizzato da MF Milano Finanza.

“Perché un giorno si abbiano delle pensioni adeguate – continua la dott.ssa Iorio – non è sufficiente che gli enti gestiscano bene i loro patrimoni ma è necessario che le risorse generate nell’ambito lavorativo dei settori professionali siano tali da garantire crescita e sviluppo, unitamente ad una adeguata politica di crescita dei redditi. Una attenzione particolare quindi va rivolta verso un maggior sostegno verso la cosiddetta young economy; investire cioè sui giovani così da poter incidere favorevolmente sul ciclo demografico. In tale ottica, particolare rilevanza rivestono le politiche per agevolare l’accesso al mondo del lavoro e la crescita professionale creando quelle occasioni per generare maggiori risorse economiche. Se non mettiamo i giovani in un percorso lavorativo corretto, dal punto di vista della equità delle retribuzioni e dei redditi percepiti, la conseguenza sarà quella di affrontare elevati costi pensionistici in assenza di risorse adeguate”.

“E’ inoltre necessaria una visione più allargata del concetto di welfare, cioè del benessere dei propri iscritti che non riguarda solo la parte finale della vita lavorativa, quindi la pensione, ma anche tutta la fase di affiancamento nel corso della vita lavorativa e quindi la capacità di saper intercettare le necessità degli iscritti”.

“La tutela assistenziale assicurata dall’Inpgi – che  spazia da sempre dalla tutela della maternità e della paternità e dell’infortunistica e della disoccupazione –  negli ultimi anni  ha allargato il proprio campo d’azione anche sul fronte della tutela della salute, con lo stanziamento dal 2019 al 2026 di 15 milioni di euro in favore di propri iscritti appartenenti alle fasce di reddito più deboli che volontariamente abbiano aderito  all’assicurazione sanitaria di categoria (Casagit), rimborsando la quota di iscrizione per il profilo specifico”, conclude il Direttore.

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