INPGI / APPROVATI DAL CONSIGLIO GENERALE I BILANCI DELLA GESTIONE PRINCIPALE E DELLA GESTIONE SEPARATA

Varati Assestamento 2017 e preventivo 2018

 

Il Consiglio Generale dell’Inpgi, nella sua seduta di ieri, ha approvato a maggioranza – con 42 voti a favore – il Bilancio di assestamento dell’esercizio 2017 ed il Bilancio di previsione per il 2018 della Gestione principale dell’Ente.

Il 2017 si conferma un anno fortemente critico per l’Inpgi – ha commentato la Presidente dell’Inpgi Marina Macelloni – il disavanzo previdenziale aumenta e la gestione del patrimonio non compensa lo squilibrio. L’esercizio chiudera’, quindi, con una perdita che prevediamo di circa 104 milioni.

Niente di imprevisto purtroppo ma la conferma di una crisi strutturale dell’editoria che ormai da un decennio non solo non accenna a diminuire ma se possibile si aggrava. Basti pensare che nei primi sei mesi del 2017 abbiamo gia’ registrato una perdita di 800 posti di lavoro dopo gli oltre 2.700 persi dal 2012. La perdita di occupazione negli ultimi cinque anni ha cosi’ raggiunto il 15% e i rapporti di lavoro attivi scendono a circa 15mila (erano quasi 18mila nel 2012).

Tutto cio’ naturalmente si riflette sulle entrate per contributi IVS correnti (-3,81% rispetto al 2016) e sul forte incremento della spesa per pensioni IVS (+5,35% rispetto al 2016). E’ in questo contesto che il Consiglio di amministrazione dell’Inpgi ha fatto la sua parte. Ha varato un’autoriforma durissima che incidera’ sui trattamenti delle future generazioni e contemporaneamente non rinuncia a chiedere a chi e’ gia’ andato in pensione con regole piu’ favorevoli un contributo straordinario di solidarieta’.

La riforma e’ stata integralmente approvata dai Ministeri vigilanti e nei prossimi anni sicuramente portera’ benefici ai conti dell’istituto. Le spese di gestione sono sotto controllo e l’attivita’ amministrativa e’ orientata quotidianamente al massimo sforzo di efficienza. Tuttavia – ha proseguito la Presidente – non possiamo essere lasciati da soli. Ora tocca a tutti gli altri attori del sistema fare la propria parte con altrettanto senso di responsabilita’. Alla politica, presente e futura, si chiede di riflettere sulla rilevanza per il futuro democratico di questo Paese di una stampa vitale e di qualita’.

Non si difende l’articolo 21 della Costituzione facendo scrivere i giornali ad un algoritmo e non si formano cittadini consapevoli demandando l’informazione a giornalisti precari e sottopagati.

Alle parti sociali, Fieg e Fnsi, si chiede uno sforzo per sedersi intorno a un tavolo e immaginare un futuro di rilancio per l’editoria e un contratto di lavoro inclusivo che risponda pienamente ai cambiamenti radicali che il nostro settore ha sperimentato. Le porte dell’Inpgi sono aperte e siamo in grado di mettere a disposizione tavoli e professionalita’ in qualsiasi momento.

All’Ordine dei giornalisti, appena rinnovato nei suoi organismi, si chiede di prendere finalmente atto che le forme di attivita’ giornalistica non sono piu’ quelle del 1963 e che sempre di piu’ comunicazione e informazione sono due mondi che si sovrappongono e si parlano. Tuttavia – ha concluso la Presidente – nonostante lo scenario critico fin qui descritto, resto ottimista. Ci sono, infatti, le condizioni per mantenere l’Inpgi autonomo e rafforzarlo, a patto, pero’, di remare tutti dalla stessa parte”.

L’analisi dei dati fondamentali di bilancio evidenzia un andamento della contribuzione obbligatoria – componente che maggiormente risente degli effetti depressivi della crisi del settore – che registra nel 2017 entrate contributive correnti pari a circa 369,6 milioni di euro, in calo di 23,6 milioni (pari al 6,01%) rispetto a quanto preventivato per il 2017.

Sul fronte della spesa pensionistica, i titolari di nuovi trattamenti, a settembre 2017 ammontano a 575 unita’ (465 diretti – 110 superstiti), mentre il numero complessivo dei trattamenti pensionistici in essere e’ pari a 9.339 posizioni. La spesa per pensioni IVS e’ pari a 511,77 milioni di euro, con un incremento del 2,17% rispetto al preventivato (+ 10,9 milioni). Il costo totale assestato – comprensivo di tutte le voci del conto economico – per il 2017 della gestione previdenziale e assistenziale nel suo complesso ammonta a 546,2 milioni di euro, in lieve aumento (+ 0,47%) rispetto a quanto indicato nel preventivo 2017.

Il bilancio di assestamento 2017 si chiude, pertanto, con un risultato della gestione previdenziale e assistenziale in negativo per circa  152 milioni di euro (derivante dai 394,4 milioni di ricavi a fronte dei 546,2 milioni di uscite), che salgono a circa 164,4 nel bilancio di previsione 2018, dove troviamo circa 393 milioni di ricavi e 557,4 milioni di uscite.

I saldi finali della gestione nel loro complesso registrano un disavanzo di gestione di circa 104 milioni di euro nell’assestamento 2017 che sale invece a circa 163 milioni nel preventivo 2018.

Relativamente ai bilanci della Gestione previdenziale separata – approvati a maggioranza, con 45 voti a favore e 4 astenuti –  prosegue la Presidente Macelloni:

I dati fondamentali della Gestione per il 2017 e per il 2018 continuano a presentare un andamento positivo in linea con gli anni precedenti. Il Comitato amministratore in questo anno ha lavorato in maniera molto seria e produttiva e all’inizio di settembre ha potuto approvare e proporre ai Ministeri vigilanti quello che ci eravamo proposti di fare fin dall’inizio del mandato: un intervento organico e complessivo, paragonabile alla riforma delle prestazioni che ha riguardato la gestione principale, e che riforma e rimodula il regolamento della gestione separata a vent’anni esatti dalla sua costituzione.

Da allora il mondo del lavoro autonomo e’ molto cambiato per tutti, per noi giornalisti in maniera particolare. Vent’anni fa i cosiddetti free-lance erano una parte marginale della categoria, oggi sono piu’ numerosi dei lavoratori dipendenti – e il 2017 conferma un ulteriore incremento degli iscritti –  il lavoro autonomo e’ diventato la nuova forma di lavoro per tutti quelli che sono stati espulsi dalle redazioni a causa dei processi di ristrutturazione delle aziende o per tutti i giovani colleghi  che non riescono ad avere un contratto da lavoro dipendente. Era quindi necessario oltre che doveroso e responsabile cercare di dare risposte e tutele previdenziali e di welfare alle attese di questi colleghi”.

Per conoscere le principali novita’ approvate dal Comitato amministratore della Gestione Separata Inpgi – attualmente al vaglio dei Ministeri vigilanti – si rimanda al seguente LINK.

In merito ai dati di bilancio della Gestione separata, si rileva che l’avanzo di gestione previsto per l’anno 2018 e’ pari a 44,23 milioni di euro, in flessione quindi del 4,44% rispetto ai 46,28 milioni dell’assestamento 2017, cosi’ come anche il risultato della gestione previdenziale viene stimato per il 2018 in 41,32 milioni, contro i 42,42 milioni dell’assestamento 2017, in flessione quindi del 2,61%. Il totale dei contributi obbligatori previsti per il 2018 nella misura di 45,57 milioni di euro presenta una lieve diminuzione rispetto ai 46,09 milioni di euro del dato assestato del 2017.

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