MOBILITAZIONE FNSI DI SOSTEGNO ALL’INPGI. MACELLONI: “ALLARGAMENTO PLATEA A TUTTE LE FIGURE PROFESSIONALI CHE RUOTANO ATTORNO AL MONDO DELL’INFORMAZIONE”

Roma, 18 dicembre 2019. Si è tenuta stamane in Piazza della Rotonda una mobilitazione dei giornalisti a difesa dell’Inpgi e dell’autonomia dell’informazione. Il sit in è stato indetto dalla FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) che esprime preoccupazione per la situazione dell’INPGI anche alla luce della decisione del Governo che, nella manovra di bilancio 2020, intende consentire uscite anticipate dei giornalisti dal mondo del lavoro senza la messa in sicurezza del bilancio dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani attraverso l’allargamento della platea degli iscritti a professioni affini a quella giornalistica.

Marina Macelloni, presidente Inpgi, ha spiegato che “nessuno come l’Inpgi ha messo tanti soldi nel sistema pensionistico italiano, svolgendo il proprio dovere ma ora proprio non ce la facciamo più. Il Governo ci consenta di allargare la platea degli iscritti”. Il Segretario della Fnsi Raffaele Lorusso, pur manifestando apprezzamento per la misura annunciata ieri dal sottosegretario all’Editoria Martella che, di fatto, congelerebbe il commissariamento, ha aggiunto: “Non basta. Il Governo attivi subito un tavolo sull’editoria e convochi gli editori”.

Lorusso ha ribadito che è in campo l’ipotesi dello sciopero generale “per scongiurare ogni tentativo di mettere in discussione l’autonomia della professione e l’Inpgi” e che l’impegno è contrastare il rischio che al lavoro si sostituisca il precariato generalizzato. Per Giuseppe Giulietti, presidente Fnsi “la norma così com’è concepita non basta. La proroga di sei mesi non è la soluzione giusta, perché nel frattempo scattano i prepensionamenti. Il Governo dica se vuole aprire il tavolo prima del 30 giugno. Altrimenti troveremo il modo di farci sentire alla conferenza stampa di fine anno” del premier Giuseppe Conte.

E’ sceso in piazza a difesa di Inpgi anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna che durante il flash mob ha rivolto un appello “al Governo e al Parlamento” spiegando che “occorre con urgenza una risposta a quel che i vertici dell’Istituto hanno evidenziato diverse volte. L’Inpgi è l’unica cassa privatizzata a pagare interamente il costo della crisi. La sostenibilità va garantita e occorre coerenza d’intenti da parte delle istituzioni. Sosteniamo tutte le iniziative di categoria a difesa dell’Inpgi e a tutela delle pensioni dei giornalisti, i cui contributi sono stati regolarmente pagati seguendo le regole dell’assicurazione generale obbligatoria”.

Hanno aderito alla mobilitazione, oltre ai vertici Inpgi (Marina Macelloni, Presidente e Mimma Iorio, Direttore Generale) e a una folta rappresentanza del personale dell’Istituto, anche numerosi giornalisti, Casagit, l’Ordine dei giornalisti del Lazio, l’Usigrai, l’Unione nazionale giornalisti pensionati, Puntoeacapo, l’Ucsi, l’associazione Carta di Roma, Articolo21, ed altre associazioni che si occupano di libertà dell’informazione.

Nel corso dell’iniziativa sono altresì intervenuti esponenti di forze politiche come Lega (Capitanio), Leu (Fornaro), Pd (Sensi e Rampi), che hanno sottolineato l’importanza di salvaguardare uno dei fattori che contribuiscono a garantire la libertà e l’indipendenza dell’informazione quali elementi fondanti della democrazia.

Presenti in piazza, a sostegno dei valori e delle tutele garantite dall’impianto legislativo che disciplina il sistema previdenziale privato delle professioni, anche i rappresentati delle altre casse previdenziali (forense, biologi, consulenti lavoro).

In particolare, nel ringraziare il ruolo della professione giornalistica e sottolineare l’importanza delle riforme già adottate dall’INPGI, Tiziana Stallone, Presidente della Cassa di previdenza dei Biologi e Vice Presidente dell’ADEPP, ha condiviso il progetto di allargamento della platea degli iscritti, sottolineando come tale elemento – che oggi investe direttamente il settore giornalistico – costituisca un fattore comune e trasversale a tutto il sistema della previdenza dei professionisti, che deve essere capace di intercettare l’evoluzione del mercato del lavoro. Agire per la soluzione della questione INPGI significa, quindi, agire per il futuro delle professioni nel loro complesso.

 

 

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