A PERUGIA FINO AL 9 APRILE IL FESTIVAL DEL GIORNALISMO

A PERUGIA FINO AL 9 APRILE IL FESTIVAL DEL GIORNALISMO

 

Dal dibattito su post verità e fake news a RegeniLeaks, la piattaforma web attraverso la quale giornalisti e haker hanno raccolto denunce sulle violazioni dei diritti umani in Egitto. Sono alcuni dei temi che verranno affrontati durante l’undicesima edizione del Festival internazionale del giornalismo, in corso a Perugia, fino al 9 aprile. Per l’occasione, la città perugina si trasformerà in una grande redazione, con ospiti provenienti da 44 Paesi, per riflettere sul presente e sul futuro del giornalismo. Sono più di 250 incontri in calendario, tutti a ingresso gratuito e in live streaming, dove si confronteranno 600 speaker su temi che vanno dai limiti alla libertà di espressione nella Turchia di Erdogan ai pericoli che i giornalisti affrontano nelle Filippine di Duterte.

Si parlerà anche di Siria, Africa, Yemen -una delle crisi meno raccontate del Medio Oriente- e delle guerre e della povertà che spingono milioni di persone ad abbandonare i loro paesi. Oltre ai dibattiti, il Festival offre ai giornalisti anche strumenti pratici per stare al passo coi tempi come ad esempio il monitoraggio sul Foia (Freedom of information act), che dovrebbe garantire la trasparenza delle pubbliche amministrazioni, di cui verrà presentato un primo monitoraggio. Ed ancora workshop con crediti formativi (Ordine dei Giornalisti), ed ospiti illustri come Mary Hamilton executive editor dell’audience del Guardian che si occupa di costruire e rafforzare il rapporto tra la testata e il pubblico, Aron Pilhofer titolare della cattedra James B. Steele in Innovazione Giornalistica alla Temple University e John Sweeney scrittore ed autore del documentario “Trump – The Kremlin candidate?”. Atteso anche il giornalista investigativo russo Andrei Soldatov cofondatore e direttore del sito che monitora le attività dei servizi segreti russi Agentura.ru; Craig Newmark pioniere del web, relatore e filantropo, tra i più importanti nerd degli Stati Uniti, il direttore di La Repubblica Mario Calabresi sul tema Democrazia e media ed il regista siriano Firas Fayyad.

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