INPGI: AUDIZIONE DEL PRESIDENTE E DEL DIRETTORE GENERALE PRESSO LA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI CONTROLLO DEGLI ENTI PREVIDENZIALI

Previdenza, patrimonio immobiliare e recupero dei crediti. Sono i tre temi al centro dell’audizione del Presidente e del Direttore Generale dell’INPGI, presso la Commissione parlamentare di controllo sull’attivita’ degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, che si e’ svolto alla Camera lo scorso 28 settembre. 

 

 

Di seguito, nel dettaglio, i temi illustrati:

PREVIDENZA

Per fronteggiare le ripercussioni che la crisi nel settore dell’informazione ha determinato sul piano sociale e previdenziale, l’INPGI ha adottato una serie di interventi di riforma del proprio sistema previdenziale finalizzati a garantire la sostenibilita’ finanziaria della gestione nel medio lungo periodo, attraverso un ampio programma che va dall’innalzamento dei requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici alla revisione della misure di alcune prestazioni facoltative. Il percorso intrapreso consente di attenuare progressivamente l’andamento negativo della gestione previdenziale e di invertire la tendenza determinando saldi positivi a decorrere dal 2038 in poi, mantenendo sempre il patrimonio in campo positivo.

Nell’ambito delle riforme e’ stato determinante “il passaggio –  dal 1° gennaio 2017 – del sistema di calcolo delle prestazioni pensionistiche dal metodo retributivo a quello contributivo. Tale misura, che si inserisce in un piu’ generale contesto di interventi volti sia a raffreddare la spesa pensionistica che ad incrementare il gettito delle entrate contributive – allineandolo tendenzialmente al regime dell’INPS – e’ stata, nello specifico, contemperata, nei confronti della platea dei pensionati, dall’introduzione di un contributo straordinario a carico di questi ultimi, a carattere eccezionale e di durata triennale”. L’obiettivo era quello di “salvaguardare il patto solidaristico intergenerazionale, riequilibrandolo parzialmente in favore delle future generazioni”.

 

PATRIMONIO IMMOBILIARE INPGI

Per quanto riguarda le attivita’ di gestione del patrimonio immobiliare e, in particolare, dell’eventuale rapporto tra la quota di immobili conferiti nel Fondo Immobiliare “Giovanni Amendola” (di proprieta’ dell’Istituto) e la quota residuale di investimenti diretti nel settore immobiliare, la politica dell’INPGI e’ stata quella di far confluire tutto il patrimonio immobiliare all’interno del predetto Fondo e di gestire tale asset, così come gli altri strumenti mobiliari presenti in portafoglio, in base a criteri di efficienza, redditivita’ e tutela del rischio. Piu’ in generale, sul piano degli investimenti, l’Istituto ha adottato un nuovo modello di gestione del patrimonio, passando dal tradizionale sistema di allocazione strategica delle risorse in eccedenza (c.d. “asset allocation”) ad un sistema di reperimento della liquidita’ in funzione delle esigenze (c.d. L.D.I.). Tale revisione risponde all’esigenza di attingere ad una parte del rendimento del patrimonio per reperire le risorse necessarie a fronteggiare il disavanzo della gestione previdenziale per la durata del lasso temporale intercorrente tra l’introduzione delle misure di riforma del sistema previdenziale gia’ adottate e gli effetti concreti che le stesse produrranno sul piano economico.

 

CONTRIBUTI EVASI: UN DANNO PER INPGI PARI A 240 MILIONI

Per il recupero dei crediti accertati (la cui quota di crediti contributivi, nell’esercizio 2016, e’ pari a circa 240 milioni su 300 milioni totali) INPGI ha intensificato i sistemi di riscossione ed attuato politiche di gestione del recupero contributivo volte a ridurre al minimo l’avvio di contenziosi. Una quota significativa del volume di crediti contributivi non ancora riscossi (150 milioni su 240 milioni) e’ costituita non tanto da fenomeni di “morosita’” da parte delle aziende quanto da crediti derivanti da accertamenti ispettivi o d’ufficio, fondati su irregolarita’ riscontrate nell’assolvimento degli obblighi di denuncia dei rapporti di lavoro. I crediti dell’ evasione contributiva rimangono per anni incagliati nelle pratiche burocratiche dei contenziosi, determinando una progressiva stratificazione dell’ammontare delle somme.

Il link alla Web TV della Camera per visualizzare l’audizione sara’ prossimamente reso disponibile.

 

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