LAVORO / CONFINDUSTRIA RADIO TV: +5% DI OCCUPATI NELLE RADIO

Le aziende radiofoniche nazionali risultano in positivo non solo in termini di redditività e patrimonializzazione ma anche di occupati diretti, questi ultimi addirittura in aumento del 5%. Tali dati indicano che le aziende migliorano i margini, pur con performance diverse.

E’ la fotografia scattata da Confindustria Radio Tv, l’Associazione dei media televisivi e radiofonici italiani.Lo Studio Economico del Settore Radiofonico Italiano evidenzia un +6,7% dei ricavi delle radio a livello nazionale (+3,7% i ricavi pubblicitari) e un +1,6% di introiti delle emittenti locali (-4,8% i ricavi pubblicitari).

Nel 2016 i ricavi totali raggiungono i 525 milioni di euro. La radio locale pesa per il 28% del totale mercato (pubblico e privato), 38% all’interno del solo settore privato, leggermente in calo per peso ma pur sempre importante. Per quanto riguarda le radio nazionali i dati sono una conferma della ripresa del comparto guidata dagli investimenti pubblicitari che, intravista nei bilanci 2014 e chiaramente leggibile in quelli 2015, appare consolidata nel 2016 e nel 2017. Per le radio locali, il dato relativo ai ricavi totali e e quelli pubblicitari risente dell’accessibilità a un numero ridotto di bilanci (383, mancano 66 bilanci rispetto al 2015).

A livello locale, pertanto la ripresa ha luci e ombre. Le aziende di medie dimensioni migliorano i risultati, ma permane un’eccessiva polverizzazione del mercato: sono 246 infatti le aziende (pari al 64% del campione analizzato) che hanno ricavi totali minori di 250 mila euro e patrimonializzazione, redditività, e numero di dipendenti ai limiti della sostenibilità.

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