INPGI/ IL LAVORO DEGLI UFFICI REGIONALI DI CORRISPONDENZA: TORINO

Nel 2016 anche in Piemonte, come nelle altre regioni italiane, l’attività dell’ufficio regionale di corrispondenza INPGI è stata in gran parte assorbita dalle richieste di informazioni di colleghi sull’ultima riforma varata dal consiglio di amministrazione dell’ente e sulle successive clausole di salvaguardia approvate dai ministeri competenti. “A partire da febbraio, la segreteria degli uffici di corso Stati Uniti è stata tempestata di telefonate”, afferma il fiduciario regionale Giovanni Armand Pilon (La Stampa). Per facilitare il rapporto tra fiduciari e iscritti (1.797 presso la gestione principale, 3.108 presso la separata, oltre ai 534 pensionati) l’Ufficio di corrispondenza INPGI Piemonte ha deciso di dedicare ogni giovedì agli incontri con i colleghi a Torino. “Vista l’alta adesione all’iniziativa stiamo organizzando analoghi incontri nelle altre province del Piemonte” aggiunge il fiduciario. “Tra informazioni sulle riforma, richieste di conteggi, totalizzazione o ricongiungimenti, abbiamo inviato agli uffici di Roma dall’inizio dell’anno all’incirca 300 pratiche, senza contare le consulenze date ai colleghi di aziende in stato di crisi sulle modalità di accesso ai vari ammortizzatori sociali”, prosegue Armand Pilon. Una realtà che tocca la quasi totalità delle testate presenti in Piemonte. Oggi, “se si escludono un paio di realtà, tutte le testate sono interessate da processi di riorganizzazione del lavoro che comportano, purtroppo, il ridimensionamento degli organici  nelle varie redazioni”. Drammatica la situazione dell’emittenza locale: l’ultimo caso riguarda un’emittente che sta chiudendo alcune sedi concentrando la sua attività su due soli poli. In questo quadro cupo, per fortuna c’è anche una buona notizia. Grazie a un’attenta attività di ispezione, molti colleghi che erano inquadrati all’Inps pur svolgendo attività giornalistica presso enti pubblici o privati, ora hanno visto riconosciuto  il loro diritto ad essere iscritti all’Inpgi. Un risultato che si inserisce in un consolidato programma di accertamenti ad ampio raggio, che coinvolge anche altre realtà giornalistiche e che contribuisce ad ampliare la base contributiva dell’Inpgi e a cancellare le tante disparità che ancora penalizzano migliaia di colleghi.

 

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