Sono state 54 le ispezioni effettuate nel primo semestre 2018 dai funzionari dell’INPGI e in 33 casi sono emerse irregolarita’ inerenti il mancato versamento dei contributi previdenziali.
Di queste, secondo la relazione del Servizio sviluppo organizzativo, studi e vigilanza, 30 si sono concluse con la notifica di verbali di addebito per importi di oltre 2,3 milioni di euro di contributi previdenziali non versati all’Ente, cui si aggiungono le somme dovute a titolo di sanzioni nell ‘ordine di oltre 688 mila euro. Tre aziende ispezionate hanno, invece, regolarizzato prima ancora della conclusione dell’accertamento le inadempienze riscontrate, per un importo di oltre 50 mila euro. Si tratta di importi che fanno riferimento alla Gestione Sostitutiva dell’AGO.
Nello specifico, gli accertamenti sono stati presso aziende editoriali on line (18), uffici stampa privati (13), P.A. (7), aziende (7), periodici (3), emittenti tv (3), emittenti radiofoniche (2) e service editoriali (1). In 10 casi le aziende ispezionate hanno aderito alle contestazioni rilevate dagli ispettori, effettuando il pagamento di quanto dovuto ovvero avvalendosi di strumenti di rateazione del debito nonche’ del trasferimento diretto dei contributi dall’Inps all’Inpgi, regolarizzando cosi’ 25 rapporti di lavoro dipendente non denunciati, per un importo di oltre 1.1 milioni di euro.
Nel dettaglio, gli accertamenti inerenti il primo semestre dell’anno hanno rilevato 43 rapporti di lavoro, formalmente qualificati a vario titolo come collaborazioni da lavoro autonomo (14 contratti co.co.co, 21 prestazioni professionali/free lance, 8 casi di cessione di diritto d’autore), per i quali e’ stata invece accertata la natura di lavoro dipendente a tutti gli effetti per un importo di contributi pari a 945 mila euro. Nello specifico, dei 43 rapporti di lavoro, 31 sono stati ricondotti a rapporti ex art. 1 CNLG, uno e’ stato ricondotto a rapporti ex art. 2 CNLG, 11 alla figura dell’addetto stampa.
Le irregolarita’ emerse dai controlli ispettivi INPGI hanno fattore registrare, altresi’, 30 rapporti di lavoro in cui il giornalista, benche’ regolarmente assunto e adibito a mansioni giornalistiche, era stato formalmente inquadrato con qualifiche diverse (impiegato, addetto alla programmazione di trasmissioni radio-tv, speaker, grafico editoriale, operatore di ripresa tv, autore testi per programmi radio-tv, ecc.). In tutti e 30 i casi i contributi sono stati indirizzati ad INPS, ENPALS o INPDAP e non ad INPGI, che ha cosi’ provveduto ad addebitare la somma di circa 1,4 milioni di euro a titolo di contributi.
E’ stata, inoltre, addebitata la somma di circa 31 mila euro per contributi evasi da alcune aziende che non hanno assoggettato a contribuzione una parte delle retribuzioni dovute o erogate sotto forma di fringe benefits al personale giornalistico dipendente. Mentre sono state formulate riserve per il recupero di contributi eventualmente dovuti all’esito di controversie giudiziali tra dipendenti e imprese in corso di definizione, per una somma di circa 85 mila euro.
Dei 54 verbali notificati nei primi 6 mesi dell’anno, 15 hanno evidenziato anche irregolarita’ inerenti la Gestione Separata, per un ’ammontare complessivo dei contributi evasi o omessi accertati pari ad oltre 550 mila euro che ha comportato sanzioni nell’ordine di oltre 276 mila euro. Le irregolarita’ sono state individuate in aziende on line (7), uffici stampa (3), altro (2), emittenti tv (1), P.A. (1), periodici (1). Gli accertamenti hanno evidenziato la sussistenza di 48 rapporti di lavoro, formalmente qualificati a vario titolo come collaborazioni da lavoro autonomo, per i quali e’ stata invece accertata la natura di lavoro parasubordinato (CoCoCo).
Sono stati inoltre segnalati alla Gestione Separata del Servizio Entrate Contributive 11 nominativi di giornalisti per i quali sono stati rilevati nel corso degli accertamenti compensi erogati per prestazioni di natura giornalistica e non denunciati all’ Istituto.