EDITORIA: 6 “PR” PER OGNI GIORNALISTA, NEL 1998 IL RAPPORTO ERA 2 SU 1.

Il numero degli addetti alle pubbliche relazioni hanno superato quelli dei reporter. Secondo un censimento del governo statunitense, ripreso dall’agenzia di stampa finanziaria Bloomberg, ci sono 6,4 specialisti di pubbliche relazioni per ogni giornalista. Vent’anni fa, il rapporto era uno su due.

Con sei addetti alle pubbliche relazioni per ogni giornalista, non c’è da stupirsi se alcuni reporter affermino di essere troppo spesso contattati dagli addetti alla comunicazione, ufficio stampa e Pr delle aziende. Molti giornalisti farebbero infatti fatica a concentrarsi sul proprio lavoro di scrittura, perché dovrebbero rispondere a telefonate ed email dei comunicatori aziendali. I Social Network poi hanno reso la comunicazione e l’avvicinamento con i responsabili della stampa estremamente più immediato, semplice e diretto.

Stando ai dati diramati e le previsioni future sembra inoltre che il rapporto 6 ad 1 tenderà ad aumentare nei prossimi anni. Le opportunità di trovare un impiego nell’ambito delle relazioni pubbliche aumenteranno man mano che si incrementerà la diffusione dei social network. Le aziende richiederanno sempre più figure professionali in grado di controllare e gestire il flusso di notizie e messaggi inerenti l’azienda in questione, così da controllare e difendere al meglio la propria immagine.

Secondo le proiezioni del Dipartimento del lavoro statunitense, l’occupazione per gli specialisti delle relazioni pubbliche supererà i 282 mila nel 2026, in aumento del 9% rispetto al 2016. Nel frattempo, i posti di lavoro per i giornalisti, i corrispondenti e gli analisti caleranno del 9%, di circa 46 mila, nello stesso periodo.

Per il mondo dei media, si tratta di numeri spaventosi. L’occupazione nel mondo dei media è scesa del 23% a 88mila dal 2008 al 2017, mentre il numero di testate giornalistiche sono calate del 45%, a 39mila, secondo uno studio del Pew Research Center.

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