INPGI / NECESSARIA LA RIFORMA DELLE CASSE DI PREVIDENZA, PURCHE’ SI ALLARGHI LA PLATEA DEGLI ISCRITTI

E’ tempo di riformare il sistema della Casse di previdenza dei professionisti. La proposta di legge 4495 “Di Salvo-Galati-Di Gioia”, all’esame della XI Commissione Lavoro della Camera, intende cambiare la disciplina degli enti previdenziali privati e garantire l’autonomia delle Casse di previdenza.

La normativa che oggi regola il settore della previdenza dei liberi professionisti, gestita da Enti previdenziali privati, risale a piu’ di venti anni fa, sia per le casse che gia’ esistevano nella forma di enti pubblici, sia per quelle costituite direttamente in forma di persone giuridiche private. Tra le piu’ importanti novita’ della nuova norma, oltre a un’ apertura alle professioni non ordinistiche, e’ prevista l’introduzione di una tassazione agevolata che, in armonizzazione con il regime dei fondi pensione, negli intendimenti del legislatore dovrebbe favorire l’accorpamento tra enti previdenziali esistenti.

Secondo quanto si legge ne “la Relazione in tema di assetto normativo del settore delle casse previdenziali private” (consultabile cliccando su questo link) approvata all’unanimita’ alla Camera dalla Commissione parlamentare di controllo sull’attivita’ degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza: “l’obiettivo del riordino e’ garantire l’autonomia delle casse, facendo si’ che esse possano assolvere nel settore previdenziale la funzione pubblica di rilevanza costituzionale individuata dall’articolo 38, tutelando i diritti degli assicurati ad usufruire delle prestazioni previdenziali in un quadro di sostenibilita’ finanziaria e di solidita’ economico-finanziaria delle casse”.

Un primo tema sul quale la Commissione ritiene necessario innovare – scrivono i vicepresidenti della Bicamerale di controllo sugli Enti di previdenza Titti Di Salvo e Giuseppe Galati – e’ quello della tipologia degli enti, della loro struttura e del relativo modo di operare. Sono 15 le casse previdenziali privatizzate (Cassa Nazionale del Notariato, Cassa Forense, CIPAG, CNPADC, INARCASSA, CNPR, ENASARCO, ENPACL, ENPAF, ENPAIA, ENPAM, ENPAV, FASC, INPGI e ONAOSI), mentre sono stati costituiti direttamente come enti privati cinque casse (EPPI, ENPAB, ENPAP, ENPAPI ed EPAP).

Un punto particolarmente delicato che per INPGI merita grande attenzione e’ l’applicazione del Testo Unico non solo ai soggetti iscritti in ordini e collegi professionali, ma anche agli appartenenti alle c.d. nuove professioni, ossia quelle non organizzate in ordini e collegi. Gli appartenenti a tali nuove professioni potrebbero costituire associazioni a carattere professionale di natura privatistica, fondate su base volontaria.

Nel caso dell’INPGI si potrebbero far confluire dentro l’Ente tutte quelle figure professionali interconnesse in qualche modo con l’attivita’ giornalistica. Ad esempio la platea dei comunicatori, portavoce, direttori della comunicazione, content manager, storyteller, etc. Riunendo in questo modo professionalita’ giornalistiche simili tra loro, si avrebbe un riordino del settore in grado di favorire l’accrescimento della solidita’ economica-finanziaria dell’ ente e lo sviluppo di sinergie gestionali a tutela degli interessi degli iscritti.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.