CUMULO / Reddito dei giornalisti pensionati d’anzianità, sotto i 65 anni, deve essere comunicato all’INPGI

Febbraio 2017. I giornalisti titolari di pensione d’anzianità, e cioè coloro che hanno risolto anticipatamente il rapporto di lavoro, ed hanno un’età anagrafica inferiore a 65 anni, sono tenuti a comunicare all’Istituto una dichiarazione reddituale, anche nel caso in cui non abbiano conseguito alcun reddito. Una misura necessaria, essendo in vigore il divieto di cumulo tra pensione e retribuzione.  Ogni altra interpretazione della norma è dunque forviante ed errata e non riguarda in nessun caso i giornalisti pensionati che abbiano superato i 65 anni di età.

Nel caso in cui il giornalista risultasse inadempiente e dietro mancata presentazione della suddetta documentazione, l’INPGI ha la facoltà, in base all’art.15 del regolamento dell’Ente, di applicare una sanzione.

La multa, da versare all’Ente previdenziale, è pari all’importo annuo della pensione percepita nell’anno cui si riferisce la dichiarazione medesima, ed è direttamente prelevata dalle rate di pensione, mediante trattenute mensili, nel limiti di 1/5 di legge. La sanzione, prevista dalla legge, non è rimborsabile.

Nel caso in cui, il giornalista fosse iscritto anche alla Gestione Separata dell’Inpgi è comunque tenuto a presentare la dichiarazione, in quanto le due situazioni reddituali potrebbero non coincidere. Alla Gestione Separata vanno infatti indicati solo i redditi autonomi derivanti da lavoro giornalistico, mentre per la verifica della cumulabilità con la pensione i redditi da lavoro da dichiarare possono essere di qualsiasi natura.

Per maggiori informazioni ed invio delle documentazioni: cumulo@inpgi.it

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