“Il nuovo sistema di archiviazione dei documenti dell’INPGI è in grado di dematerializzare e trasformare in bit circa 1,5 milioni di documenti, pari a circa 7 milioni di pagine”, racconta Francesco Panasiti, dirigente del servizio sistemi informativi dell’Inpgi.
L’Istituto negli ultimi anni ha avviato numerosi processi di snellimento burocratico e riduzione dell’uso di carta nei suoi uffici, in un’ottica di una maggiore efficienza e modernizzazione della struttura. Lo switch off verso il digitale ha infatti permesso all’ente dei previdenza dei giornalisti di Via Nizza di ridurre notevolmente, nell’arco degli anni, le spese per carta, cancelleria e stampanti. “Ed oggi possiamo tranquillamente affermare che si è andata via via perdendo nel tempo l’abitudine di stampare pagine di documenti ed atti, spesso di tipo giuridico” aggiunge il dirigente. Anche perché i nuovi sistemi ed archivi digitali permettono una maggiore velocità nella creazione e nella trasmissione degli atti, oltre a garantire un aggiornamento continuo. “Per la conservazione digitale dei documenti la capacità delle nostre piattaforme cloud è di circa 20 Terabytes. “I sistemi informatici INPGI vengono aggiornati quotidianamente con i software più all’avanguardia ed apparati firewall in grado di contrastare ogni tipo di attacco informatico”.
Oggi i giornalisti possono sbrigare molte pratiche burocratiche direttamente sul sito www.inpgi.it e sono 60 mila i giornalisti abilitati alla consultazione dell’Area riservata sul sito
Secondo un recente report, se ciascuno degli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici evitasse di consumare 500 fogli l’anno, potremmo ridurre il consumo complessivo di 8.142 tonnellate di carta. Questo vorrebbe dire non abbattere 122 mila alberi, risparmiare oltre 3 miliardi e mezzo di litri di acqua, ridurre il consumo energetico nazionale di 62 milioni di Kwh e non emettere in atmosfera 19.491 tonnellate di Co2.