A distanza di quasi 6 anni dalla sua costituzione, il Fondo Immobiliare “Giovanni Amendola” si trova in questi mesi a compiere un ulteriore passo in avanti nel processo evolutivo finalizzato ad adattarne sempre più la fisionomia organizzativa alle esigenze gestionali connesse alle scelte strategiche afferenti il patrimonio che lo compone.
In particolare, circa un anno fa la SGR incaricata della gestione ha prospettato l’esigenza di modificare il modello organizzativo adottato fino ad allora – che prevedeva il pieno coinvolgimento, sul piano amministrativo, delle strutture del servizio immobiliare dell’INPGI sulla base di un contratto di service appositamente sottoscritto – per orientarsi verso un assetto più aderente alle necessità operative derivanti dal processo di dismissione del patrimonio del Fondo.
L’impatto delle decisioni strategiche assunte, infatti, ha comportato una progressiva riduzione del volume complessivo di unità immobiliari di proprietà del Fondo e una conseguente diversificazione delle relative attività gestionali.
Sulla base del nuovo scenario venutosi a delineare, pertanto, la SGR – in occasione della scadenza del contratto di servizio con l’INPGI – ha ritenuto opportuno rivedere i criteri e la tipologia dei processi attinenti ai servizi amministrativi, riallocandone l’assegnazione complessiva ad una società terza specializzata nel settore ma riservando all’Istituto, nell’ambito della commessa, alcuni specifici segmenti di processo attinenti i servizi di property, riconoscendo l’elevato grado di know-how e di professionalità offerto dagli uffici dell’Ente.
La società che ha assunto l’incarico di Service è stata, quindi, individuata dalla SGR InvestiRE, sulla base di una apposita gara selettiva condotta nell’ambito dell’autonomia operativa alla stessa riservata per il ruolo di gestore del Fondo rivestito e improntata a criteri di efficienza, parametrati sui banchmark del settore di riferimento.
Il nuovo Service – Yard srl – nell’ambito dello schema negoziale definito dalle parti, ha assunto su di sé, tra l’altro, l’onere di fornire il sistema informatico gestionale di supporto allo svolgimento dei processi amministrativi, anche per quanto riguarda quelle fasi demandate agli uffici dell’INPGI.
Il nuovo assetto organizzativo vede, quindi, coinvolte le strutture dell’Istituto con un numero ridotto di fasi di processo ma ad elevato contenuto qualitativo. In particolare, continuano ad occuparsi dei rapporti con gli inquilini i medesimi dipendenti dell’ente, tra i quali i geometri, che in funzione della loro notevole esperienza tecnica consentono di ridurre anche il ricorso alle consulenze esterne da parte di Yard.
Tale soluzione ha consentito, quindi, di impiegare complessivamente un minore numero di addetti e ha permesso di reindirizzare le risorse non più coinvolte nel settore immobiliare – che svolgevano funzioni amministrative di back office e, quindi, nella maggior parte dei casi, non avevano un diretto contatto con gli inquilini – verso altre strutture dell’Ente che presentano esigenze di potenziamento.
Come è noto, infatti, da diversi anni l’Inpgi persegue politiche di blocco del turn over – anche per le assenze temporanee – sviluppando percorsi interni di riqualificazione e valorizzazione del Personale. Questa modalità di gestione dell’organizzazione ha contribuito a mantenere il costo del personale sostanzialmente invariato rispetto ai valori del 2013, pur nel rispetto delle ordinarie dinamiche di progressione delle carriere e di riconoscimento della professionalità della struttura.
L’intero progetto, disegnato e attuato dalla SGR per rispondere al mutato quadro di riferimento circa la composizione del patrimonio del Fondo e delle relative attività di amministrazione dello stesso, ha comunque comportato anche dei benefici in termini economici. Dall’intera operazione di cambio di Service, infatti, al Fondo – e quindi all’INPGI che ne è l’unico proprietario – sono derivati consistenti risparmi sui costi di gestione, quantificabili nell’ordine di circa 900 mila euro annui.
Tra i fattori che hanno contributo alla riduzione dei costi – questa volta nell’interesse solo dell’Istituto – vi è anche il progetto di chiusura della sede di piazza Apollodoro, che prevede il trasferimento – proprio in questi giorni – del personale ancora coinvolto nei processi di supporto al Service immobiliare presso un ufficio attiguo alla sede di via Nizza.
Dalla nuova disposizione logistica, infatti, deriveranno risparmi ulteriori dell’ordine di oltre 260 mila euro per i prossimi due anni, e di circa 570 mila euro annui a partire dal terzo anno in poi. In particolare, l’Inpgi risparmierà in termini di: minor costo per il canone di locazione (a regime circa il 10% di quanto attualmente pagato); azzeramento dei costi per vigilanza, portierato e servizi di corrispondenza tra le sedi; riduzione del 90% dei costi di gestione ordinaria e di utenze della sede.
Oltre al beneficio economico si realizza, inoltre, finalmente, un obiettivo che l’Istituto ha fissato da oltre 20 anni, vale a dire la riunificazione di tutti gli uffici dell’Ente in un’unica sede, con tra l’altro, l’obiettivo di mettere presto a reddito i locali liberi dell’immobile di piazza Apollodoro.